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Giovanni Aperlo e il suo medagliere

Biografia

Giovanni Aperlo fu un medico di una certa fama nella Milano della prima metà del Novecento. Nato a Sassari nel 1882 si laureò in medicina all'Università di Siena nel 1908. Docente di Patologia Chirurgica all'Università di Milano, divenne prima Direttore dell'Ospedale Alessandro Mussolini e poi Capo dei Servizi Sanitari della Cassa Mutua di malattia dei lavoratori dell'industria della Provincia di Milano. Morì nel capoluogo lombardo nell'agosto del '42.

 

Il Medagliere Aperlo al Museo Galileo

Il 3 dicembre del 1941 il dott. Giovanni Aperlo scriveva al collega Andrea Corsini, allora Direttore del Museo dell'Istituto Nazionale di Storia delle Scienze di Firenze (oggi Museo Galileo), per proporgli di acquistare la sua collezione di medaglie. Nella lettera esplicitava il motivo di tale offerta: "Devo dirvi che, purtroppo, da un anno mi affligge una leucemia linfatica che, naturalmente, per quanto ad andamento cronico non lascia dubbi sul suo esito finale più o meno prossimo. Ed allora poiché le mie condizioni economiche non mi permettono di donare questa mia collezione e, d'altra parte, mi dispiacerebbe che andasse dispersa, così ho pensato di offrirla in vendita a qualche Ente di Storia della Medicina."

A quella prima lettera ne seguirono molte altre che portarono all'acquisto da parte del museo della preziosa collezione. La cifra di 12.000 Lire, inferiore all'effettivo valore del medagliere, fu fissata dallo stesso Aperlo per favorire la conservazione del frutto delle sue fatiche di collezionista presso un ente adeguato.

Mediatore della trattativa fu il conte Prassitele Piccinini, medico e idrologo, famoso docente di Farmacologia all'Università di Milano. Lo stesso Piccinini, convinto della bontà dell'operazione, andò personalmente a visionare il medagliere a casa di Aperlo e ne contribuì all'acquisto con un'offerta di 5.000 Lire. Dopo la visita al collega, impossibilitato ad uscire a causa delle condizioni di salute, Piccinini scrisse a Corsini il 26 gennaio del 1942: "Mi scrive il caro amico Castaldi e mi fa rilevare giustamente l'importanza del Medagliere Aperlo (sottolineato nella lettera manoscritta n.d.r.). Ha ragione. Sono stato a vederlo. È davvero una cosa singolare, bellissima, interessantissima."

La trattativa andò a buon fine e Giovanni Aperlo riuscì a spedire a Firenze il suo medagliere pochi mesi prima di morire.