Mano, linguaggio, utensili

L'arte paleolitica sarebbe impensabile senza la padronanza di un linguaggio articolato e degli utensili da parte dell'Homo Sapiens. Nella lunga marcia dell'evoluzione umana, il corpo si trasforma attraverso una serie di processi di liberazione di funzioni. La mano, che la stazione eretta ha reso disponibile a nuovi compiti, libera la bocca dalla raccolta di cibo, dando origine a mutamenti anatomici che permettono di articolare suoni complessi. Nell'andatura bipede, l'equilibrio del corpo è mantenuto con un'espansione del cranio (l'apertura del "ventaglio corticale"), che consente un ampliamento della parte media del cervello e la conseguente specializzazione del sistema neuromotorio. Inizia il dialogo tra voce e mano. Il gesto trasforma il pezzo di legno in strumento, inserendolo in una sequenza di operazioni tecniche e in una rete di relazioni di scambio e collaborazione. Analogamente, il suono diventa parola perché inserito in un sistema di significati condiviso.