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SRU Star Tracker Cassini
Lo Star Tracker è parte del sistema di guida installato sulla sonda Cassini, lanciata nel 1997 nell’ambito della Missione Cassini-Huygens, concepita in collaborazione tra le agenzie spaziali statunitense (NASA), europea (ESA) e italiana (ASI) per studiare Saturno e i suoi satelliti. Principale responsabilità della NASA erano il vettore e l’astronave (la “carrozza”), che aveva il compito di portare a destinazione la strumentazione scientifica (il cosiddetto “carico pagante”). Nonostante l’impiego del più potente razzo disponibile all’epoca, la spinta iniziale era insufficiente a coprire i circa 1,5 miliardi di km che separano la Terra da Saturno. La navigazione avvenne quindi sfruttando l’attrazione gravitazionale dei pianeti (“effetto fionda”) per ottenere le spinte che portarono l’astronave a viaggiare per circa sette anni a una velocità massima di oltre 70 km/sec. Questo tipo di navigazione impone di conoscere con precisione la posizione della “nave” per impartire le correzioni necessarie mediante i motori di bordo.

Da qui l’importanza dello SRU (Stellar Reference Unit) Star Tracker, una vera e propria “bussola” dello spazio indispensabile per guidare l’astronave. L’astronave disponeva di due Star Trackers gemelli costruiti da Officine Galileo, uno in funzione e l’altro di riserva. Il malfunzionamento di uno o entrambi avrebbe compromesso l’intera missione. Questo spiega la diffidenza della NASA, la quale dubitava che una piccola azienda italiana quale Officine Galileo fosse un grado di realizzare uno strumento così complesso, al punto da richiedere la realizzazione di alcuni “esemplari di prova” per accertarsi delle capacità nella lavorazione e mantenere un proprio tecnico a sorvegliare tutte le fasi di progettazione e costruzione. A missione compiuta, la NASA giudicò lo Star Tracker Galileo “tra i migliori del mondo”.


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