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Anni difficili

Nei primi anni della Seconda Guerra Mondiale la produzione aumenta ed è soggetta a un’ulteriore razionalizzazione e standardizzazione. Con il procedere del conflitto, alla Galileo si accentua però lo spirito della Resistenza, forte di una tradizione antifascista risalente agli anni ‘30. Nel 1943 lo stabilimento viene requisito dai Tedeschi, mentre la penuria crescente di materie prime, le difficoltà nei pagamenti e l’andamento delle vicende belliche, sempre più sfavorevole alle forze dell’Asse, portano a trasferire la produzione nell’Italia del Nord. Solo una piccola frazione dei macchinari rimane a Firenze, dove nel 1944 i guastatori dell’esercito tedesco in fuga fanno saltare parte degli edifici. Alla fine del conflitto solo il 10% circa degli stabilimenti di Rifredi è agibile per la produzione, con appena una quarantina di macchine funzionanti, sulle oltre mille esistenti nel 1939.