Monumento ad Antonio Cocchi

Zanobi Del Rosso (progetto)
1773

Monumento ad Antonio Cocchi

Antonio Cocchi
(Benevento 1695 – Firenze 1758)

Nato a Benevento da padre originario del Mugello, giunse ancora bambino a Firenze, dove studiò presso i padri scolopi, per laurearsi poi in medicina all'Università di Pisa. Ottenuta l'abilitazione alla professione medica, la esercitò a lungo privatamente. Poliglotta e autodidatta, coltivò con passione anche gli studi linguistico-filologici e lavorò a lungo sui codici delle principali biblioteche fiorentine, con punte di eccellenza, come la pubblicazione della Vita di Benvenuto Cellini (1728), che gli valsero nel 1738 l'incarico di antiquario granducale responsabile delle collezioni medicee. Rientrato in Toscana dopo alcuni anni trascorsi a Londra, insegnò medicina prima all'Università di Pisa e poi allo Studio di Firenze, dove fu membro delle maggiori accademie, per essere poi ammesso nel Collegio medico, divenire professore di Anatomia e poi direttore presso lo Spedale di Santa Maria Nuova. Fu a lungo il medico della comunità inglese di Firenze, che lo avvicinò alla massoneria, cui fu affiliato nel 1732. Oltre ai lavori filologici e agli scritti medici, per gran parte raccolti nei tre volumi delle Opere (1824), lasciò un'imponente produzione memorialistica rimasta manoscritta. Fu presente alla traslazione della salma di Galileo nel sepolcro monumentale nella Basilica di Santa Croce (12 marzo 1737).