Monumento a Galileo Galilei - Sepoltura di Vincenzo Viviani

Giulio Foggini (progetto), Giovan Battista Foggini, Vincenzo Foggini, Girolamo Ticciati
busto: 1677; monumento: 1734-1737

Sepolcro monumentale di Galileo
Sepolcro monumentale di Galileo

Vincenzo Viviani
(Firenze 1622 – Firenze 1703)

Allievo dello scolopio Clemente Settimi, a soli sedici anni entrò a far parte della cerchia dei discepoli di Galileo. Dal 1639 assisté il maestro ad Arcetri e, oltre a raccoglierne l'eredità scientifica pubblicando varie opere mirate all'approfondimento delle sue teorie, fece di tutto per mantenerne viva la memoria. Per rispondere ad alcuni quesiti del principe Leopoldo de' Medici, nel 1654 scrisse in forma epistolare il primo profilo biografico di Galileo, pubblicato poi postumo. Dispose per testamento un lascito per un sepolcro celebrativo dedicato al maestro, da erigersi nella Basilica di Santa Croce a Firenze. Concepì come un monumento a Galileo persino la facciata della propria casa, ora nota come "Palazzo dei Cartelloni", nell'attuale via Sant'Antonino a Firenze, facendovi apporre un busto dello scienziato con ai lati due lunghe iscrizioni commemorative. Subentrò a Evangelista Torricelli nella carica di Matematico del Granduca di Toscana, che era stata prima ancora di Galileo, e svolse un ruolo di primo piano nell'Accademia del Cimento, incarnandone l'anima moderata. Fu anche ingegnere della Magistratura della Parte Guelfa, l'ufficio responsabile della regimazione fluviale e della tutela del territorio. Titolare di un vitalizio concesso da Luigi XIV re di Francia, non riuscì a portare a termine gli impegni assunti, ovvero una biografia monumentale e un'edizione delle opere complete di Galileo.