Specchio per la Missione Giotto
Questo specchio piano di precisione è stato utilizzato sulla sonda Giotto, lanciata nel 1985 dall’ESA (European Space Agency) per studiare da distanza ravvicinata (596 km) la cometa di Halley. Lo specchio doveva riflettere le immagini della cometa sull’obiettivo della telecamera di bordo, la Halley Multicolor Camera. Le dimensioni dello specchio e i requisiti di leggerezza e robustezza richiesti dall’ESA non erano compatibili con l’utilizzo del vetro, perciò fu realizzato in una speciale lega leggera alleggerita. Solo la grande esperienza delle maestranze di Officine Galileo consentì di ottenere la planarità ottica con questo tipo di materiale.
La Halley Multicolor Camera fu distrutta da un impatto con le particelle rilasciate dalla cometa, ma riuscì comunque a riprendere e trasmettere a Terra spettacolari immagini ravvicinate del nucleo. La missione proseguì con gli altri strumenti di bordo, fino a incontrare la cometa Grigg-Skjellerup il 10 luglio 1992.
La missione prese il nome dal pittore Giotto da Bondone, che osservò la cometa di Halley nel 1301 e ne trasse ispirazione per la stella di Betlemme raffigurata nell’Adorazione dei Magi della Cappella degli Scrovegni a Padova.