L'acqua microscopio della natura

Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci

Le indagini sulla storia continuamente mutevole del nostro pianeta rappresentano una tra le intuizioni più anticipatrici contenute nel Codice Leicester. Leonardo prende a modello il corpo dell’uomo per illuminare la fisiologia e le dinamiche della Terra, che concepisce come un organismo vivente sottoposto a trasformazioni cicliche. Prende così le distanze dal racconto biblico della Creazione di un mondo perfetto e immutabile in eterno. Individua l’agente delle continue trasformazioni nell’acqua che dilava i fianchi delle montagne, trasportando grandi quantità di sedimenti in mare. Questi spostamenti di materia comprometterebbero l’equilibrio del pianeta se nell’emisfero alleggerito dai processi erosivi non emergessero simultaneamente montagne, compensando, come nella bilancia, la diminuzione di peso con la maggiore distanza dal centro/fulcro del mondo. Per Leonardo questi processi di compensazione potrebbero interrompersi provocando la completa sommersione della Terra. A quel punto, commenta, senza lasciar trasparire la minima emozione, “non si produrrebbe più animali terrestri”.

… potremmo dire la terra avere anima vegetativa e che la sua carne sia la terra, i suoi ossi siano gli ordini delle collegazione dei sassi di che si compongano le montagne, il suo tenerume sono i tufi, il suo sangue sono le vene delle acque; il lago del sangue, che sta intorno al core, è il mare occeano; il suo alitare … è il flusso e riflusso del mare; e il caldo dell’anima del mondo è il fuoco ch’è infuso per la terra …
Codice Leicester, f. 34r