Antonio Manetti ricostruisce l’inferno come un cono retto con un angolo al vertice di 60°. La sezione del cono è un triangolo equilatero e l’arco della calotta terrestre che forma la base del cono è la sesta parte del circolo meridiano. Stabilito questo schema geometrico e sapendo che la circonferenza della Terra misura 20.400 miglia (Convivio III, v, 11), l’arco di meridiano che forma la base del cono risulta essere uguale a 3400 miglia. Divisa la circonferenza “per tre e un septimo [3,14]”, Manetti determina il diametro, 6490 miglia, e la profondità dell’inferno, 3245 miglia. Nelle sue lezioni all’Accademia Fiorentina (1587-1588), Galileo (1564-1642) sostenne la validità dei calcoli di Manetti contro la tesi di Alessandro Vellutello (1473-?), che riduceva la profondità dell’inferno a sole 295 miglia