Il fiorentino Francesco Rosselli (ca.1448-ca.1513) fu miniatore, incisore, stampatore e cosmografo tra i più importanti del primo Cinquecento. A Firenze, e prima ancora a Venezia, aveva una delle più attive botteghe per la produzione di mappe, vedute di città e stampe d'arte. Tra i suoi prodotti cartografici si distingue un singolare insieme del 1508, composto di due planisferi e una carta marina universale, incisi a bulino, stampati su tre fogli e incollati tra loro a formare un unico documento che sintetizza tutte le tipologie di cartografia universale di fine Quattrocento e del primo Cinquecento. Si tratta di un prodotto cartografico aggiornato alle ultime scoperte dei Portoghesi e degli Spagnoli, dai viaggi di Bartolomeu Dias (1450-1500) a quelli di Cristoforo Colombo (1451-1506), Amerigo Vespucci (1454-1512) e Giovanni Caboto (?-ca.1498). Rosselli è il primo a usare la proiezione ovale, poi adottata dai più grandi cartografi del Cinquecento, ed è il primo a rappresentare l'intera superficie del globo terrestre all'interno di una griglia cartografica che abbraccia tutti i 360° di longitudine e i 180° di latitudine. A differenza della mappa di Waldseemüller (ca.1470-ca.1520), redatta appena l'anno precedente, Rosselli ipotizza l'esistenza di un continente antartico, e documenta il Nuovo Mondo di Colombo e Vespucci come un continente separato dalla parte settentrionale scoperta da Caboto, che invece si configura come una parte dell'Asia. La carta marina traduce i contenuti cosmografici e cartografici del planisfero nello stile proprio della cartografia portolanica, con rose dei venti e linee romboidali.