Il problema della misura della longitudine afflisse i navigatori, gli armatori e i sovrani che finanziavano le spedizioni fin dalle prime traversate dell'Atlantico. Senza alcun riferimento all'orizzonte, il solo modo per conoscere la posizione della nave era determinarne le coordinate geografiche. Mentre la latitudine era facilmente misurabile, la longitudine restò un dilemma fino al XVIII secolo, quando il cronografo di John Harrison permise di misurare con precisione la differenza oraria tra due luoghi. In alternativa agli orologi meccanici, e prima della loro diffusione a bordo delle navi, il metodo più seguito era quello delle distanze lunari. Nel suo moto di rivoluzione intorno alla Terra, la Luna avanza nel cielo di circa 13° al giorno, mostrandosi come il corpo celeste più veloce. Dal momento che si può prevedere la posizione della Luna rispetto alle stelle, il suo moto può essere utilizzato come un indicatore di tempo. Per effettuare il calcolo è necessario che sia nota la posizione delle stelle interessate dal moto della Luna, che si disponga di tabelle che prevedono con precisione il moto della Luna, e che si disponga di adeguati strumenti di misurazione. Misurando la distanza della Luna da un determinato astro e comparandola a quella tabulata per il luogo di riferimento, si determina la differenza oraria che permette di calcolare la longitudine. Il primo ad applicare il metodo delle distanze lunari fu Amerigo Vespucci (1454-1512), che il 23 agosto 1500 utilizzò la congiunzione della Luna con Marte per determinare la longitudine lungo le coste del Venezuela. Successivamente Pietro Apiano (1495-1552) ne illustrò i principi nella Cosmografia del 1524, e altri astronomi tentarono di imporlo come il modo di risolvere il controverso problema della longitudine. Ma di fatto il metodo delle distanze lunari divenne realmente applicabile solo nel 1767, quando l'astronomo Nevil Maskelyne (1732-1811) iniziò la pubblicazione annuale del Nautical Almanac, dove vennero riportate le posizioni della Luna in funzione del tempo.