Fin dal loro esordio i fumetti hanno attinto e contribuito alla fantascienza robotica. Già nel 1935 esce il fumetto Robottino, omino d'acciaio ispirato a Tik-Tok del Mago di Oz (fig. 1), ma il primo personaggio iconico sarà Astroboy, ispirato a Pinocchio (fig. 2). Nei decenni i confini fra robot e uomo si sono fatti labili: ne sono esempi efficaci il fumetto italiano - sia nella forma underground, come nel caso di RanXerox, che in quella popolare (fig. 3a) - e il fumetto francese (fig. 3b). Nei manga giapponesi troviamo androidi con l'anima (fig. 4a), uomini che si fondono con le macchine (fig. 4b) e protesi fantasy "medievali" (fig. 4c) simili a quella esposta nella sala attigua. I supereroi statunitensi non restano indietro: nella saga Extremis (su cui è basato il film Iron Man 3) l'armatura di Iron Man (fig. 5a) cessa di essere un esoscheletro esterno per collegarsi direttamente al sistema nervoso del suo ospite. Quale miglior rappresentazione del passaggio dalla robotica alla biorobotica?