Numerosi artisti contemporanei hanno affrontato il tema del rapporto tra macchina e umano. Due esempi tra i tanti: l'australiano Stelarc e il belga Wim Delvoye. Stelarc esplora le possibili varianti delle architetture anatomiche. Tra le sue opere più famose: Third Hand (1980), una terza mano elettronica e meccanica che s'innesta nel corpo dell'artista, collaborando con le due mani biologiche. Exoskeleton (1998), un robot a sei arti comandato dall'artista, posto al centro, attraverso sensori connessi al proprio corpo. Cloaca di Delvoye, una grande installazione presentata per la prima volta nel 2000 al Museo di Arte Contemporanea di Anversa, consiste in un macchinario che, riempito di cibo, dopo una sorta di "digestione", produce feci. Quest'opera trova il suo antecedente nell'"anatra digeritrice", l'automa creato da Jacques de Vaucanson nel 1739.