Introdotta dai Portoghesi a metà del Quattrocento, la caravella è l’imbarcazione che permise di aggirare il blocco turco nel Mediterraneo. Per robustezza, velocità e manovrabilità, era un’imbarcazione particolarmente adatta ai viaggi di lunga durata, e si rivelò decisiva nelle traversate oceaniche. I Portoghesi la usarono per raggiungere le Indie Orientali circumnavigando l’Africa, mentre gli Spagnoli se ne servirono per aprire la via alla scoperta del Nuovo Mondo. Due delle tre navi usate da Colombo nel suo primo viaggio, la Niña e la Pinta, erano caravelle. Con una stazza variabile dalle 60 alle 150 tonnellate, la caravella era attrezzata con due o tre alberi e prendeva il nome di caravella redonda, se montava vele quadre, o caravella latina, se montava vele triangolari. Queste ultime, in particolare, facilitavano le manovre di virata e la navigazione di bolina, contribuendo anche alla maggior resistenza dell’imbarcazione a burrasche e tempeste. La cabina del comandante si trovava a poppa, sotto il cassero, dove era anche il vano protetto del timoniere. Nella stiva, la parte inferiore dello scafo, trovavano posto le derrate alimentari, le scorte di acqua dolce e i carichi commerciali. (Caravella, Cottonian ms. Julius E.IV, f. 25b - Londra, The British Library)