Il monumentale mappamondo di Fra Mauro (?-1459), della Biblioteca Marciana di Venezia, e la mappa mundi anonima della Biblioteca Nazionale di Firenze sono tra le più complete e significative rappresentazioni dell'imago mundi di metà Quattrocento: entrambe si configurano come una summa delle novità geografiche e delle scoperte 'letterarie' disponibili al tempo. Il mappamondo di Fra Mauro fu disegnato intorno al 1450. Dipinto e istoriato con colori vivacissimi, è inscritto in un cerchio di circa due metri di diametro. La rappresentazione geografica è arricchita da oltre tremila cartigli, moltissimi toponimi e centinaia di immagini di città, templi, strade, navi e un bellissimo paradiso terrestre miniato da Leonardo Bellini (XV sec). La mappa mundi anonima è invece inscritta in un ovale cuspidato. Disegnata nel 1457, questa mappa del mondo è altrettanto ricca di cartigli e immagini, e fu concepita come sintesi tra la geografia antica tramandata dai cosmografi e quella moderna delle carte nautiche. I due mappamondi delineano l'immagine del mondo appena precedente alle navigazioni dei Portoghesi e degli Spagnoli. Si tratta delle prime letture cartografiche della Geografia di Tolomeo (ca.100-ca.175 d.C.) integrata con i racconti di viaggio di Marco Polo (1254-1324) e Niccolò de' Conti (1395-1469). L'ecumene antica è delineata al modo delle carte marine e si espande verso oriente fino al Giappone e verso sud fino alle latitudini più meridionali dell'Africa che, sebbene non completata, lascia intravedere chiaramente la possibilità della sua circumnavigazione.