I secolo a.C. - I secolo d.C. Firenze, Museo Archeologico Nazionale (Villa Corsini)
Inv. 85083
È raffigurato un momento dell'infanzia di Dioniso, cresciuto nei boschi da ninfe e satiri. Un giovane satiro tiene sulle spalle il bambino.
APPROFONDIMENTI
La diffusione della vite tra gli uomini
Ricevuta la rivelazione del vino da Dioniso, Icario girò l'Attica per diffondere la conoscenza della vite. Alcuni pastori con cui aveva cenato, caduti in un sonno profondo per il troppo vino bevuto, pensarono al loro risveglio che Icario li avesse avvelenati per derubarli. Lo circondarono, lo colpirono fino a ucciderlo e infine un pastore lo trafisse con uno spiedo da arrosto. Allo stesso modo, tempo prima, Icario aveva trafitto e ucciso un capro che, nel suo giardino, mangiava le foglie della vite.
Musica e danza
Attorno al corpo del capro trafitto, Icario aveva danzato indossandone la pelle. Altri contadini avevano partecipato, suonando, ballando e creando un otre con la pelle dell'animale scuoiato: "chi vuole mascherarsi da satiro deve prima uccidere un capro e togliergli la pelle", dirà Aristotele.