Milano, 1819

Il velocimano
Museo del Sidecar, Cingoli (MC)
Materiali: legno (pioppo, acacia, olmo, frassino), gesso di Bologna, tela, ferro forgiato, bronzo fuso, cuoio trattato, crine vegetale, collanti naturali, olio di lino cotto, pigmenti colorati, cera d’api

Nel 1819 in Italia comparve un nuovo mezzo per il trasporto personale, chiamato “velocimano” perché era il movimento alternato delle braccia a spingere il veicolo al posto dei piedi. Si tratta di un triciclo che, nella versione standard, aveva le sembianze di un cavallo alato. Il suo inventore, Gaetano Brianza, organizzò nel maggio 1819 una presentazione nel teatro di Santa Radegonda a Milano e distribuì al pubblico una poesia dal titolo El gran cavall meccanegh. L’esemplare esposto, a forma di drago alato, è uno dei modelli originali costruiti da Brianza. Le ali sono in realtà due leve manuali che consentono il movimento; spingendole in senso inverso il triciclo procede in retromarcia. Lo sterzo è azionato con i piedi; per frenare è sufficiente trattenere le ali.