Marco Polo e Niccolò dei Conti
Le mappae mundi che nel primo Quattrocento raffigurarono l’Estremo Oriente sulla base delle narrazioni di Marco Polo e Niccolò dei Conti estendevano il mondo conosciuto fino a 270° di longitudine, dalle Isole Fortunate (Canarie) a Cipango (Giappone). Questa porzione del mondo, in realtà, occupa solo 160° di longitudine. In latitudine, il mondo continuava a occupare gli 80° stabiliti da Tolomeo, dalla leggendaria Isola di Thule al parallelo opposto alla città di Meroë.
Le mappae mundi che nel primo Quattrocento raffigurarono l’Estremo Oriente sulla base delle narrazioni di Marco Polo e Niccolò dei Conti estendevano il mondo conosciuto fino a 270° di longitudine, dalle Isole Fortunate (Canarie) a Cipango (Giappone). Questa porzione del mondo, in realtà, occupa solo 160° di longitudine. In latitudine, il mondo continuava a occupare gli 80° stabiliti da Tolomeo, dalla leggendaria Isola di Thule al parallelo opposto alla città di Meroë.