Il biciclo
Il successo dei velocipedi a pedali stimolò i costruttori a cercare nuove soluzioni e a produrre nuovi modelli. Furono gli inglesi gli inventori più attivi: James Starley e William Hillman, di Coventry, brevettarono nel 1869 il biciclo "Ariel", caratterizzato da una ruota anteriore molto più grande di quella posteriore. Per promuovere il proprio veicolo, Starley e Hillman, in sella all'Ariel, percorsero in un solo giorno i 153 km tra Coventry e Londra, attirando l'attenzione della stampa. Per diversi decenni l'Ariel fu il modello più comune di biciclo, copiato e modificato da moltissimi costruttori. Interamente di metallo, era più leggero dei precedenti velocipedi. L'impressionante diametro della ruota anteriore serviva per aumentare la distanza percorsa con un'unica pedalata, ma, una volta in sella, mantenere l'equilibrio e non travolgere i pedoni richiedeva un notevole sforzo.
Curiosità
● Head over heels, cioè "gambe all'aria", era chiamata la tipica caduta dal biciclo: una brusca frenata bloccava la ruota anteriore e il ciclista eseguiva una spettacolare capriola.
● A partire dal 1870 in alcune città europee divenne obbligatorio conseguire la patente per condurre i bicicli.
● Nel 1877 il parigino Victor Renard costruì un biciclo, soprannominato grand bi, la cui ruota anteriore aveva un diametro di 3 metri. Per montare in sella bisognava usare una scaletta di sei gradini.