Per disegnare la mappa dell'ecumene secondo il primo metodo cartografico, Tolomeo (ca.100-ca.175 d.C.) ebbe certamente a disposizione un globo da cui prendere le misure delle coordinate geografiche. Il disegno comincia con il tracciamento del meridiano centrale, ossia la retta generatrice del cono suddivisa in 131 parti e mezzo. Misurate su questa retta 34 parti, si costruisce un rettangolo lungo il doppio della sua altezza che delimita l'area della rappresentazione cartografica. Il primo parallelo ad essere disegnato è quello passante per Rodi, che sulla mappa è un arco di cerchio con un raggio di 79 parti. Data la convergenza dei meridiani verso i poli, il valore di 5° sul parallelo per Rodi equivale a 4° sull'equatore o sul meridiano. Preso quindi l'intervallo di 4 parti sulla linea centrale, lo si riporta sull'arco del parallelo per Rodi, 18 volte a destra e 18 a sinistra in modo da poter tracciare le linee radiali che delimitano l'estensione longitudinale dell'ecumene. Misurato poi un raggio di 52 parti, si disegna il parallelo per Thule. Con un raggio di 115 parti, si disegna l'equatore. E con un raggio di 131,5 parti, cioè l'intera linea centrale, si disegna il parallelo detto anti-Meroë. A questo punto Tolomeo fa notare come il rapporto tra il raggio dell'equatore e quello del parallelo per Thule, ossia 115:52, equivale a quello che si riscontra sul globo tra i medesimi circoli. Il passo successivo consiste nel disegno dei meridiani che, a differenza dei paralleli, si trasformano in linee rette radiali. Tolomeo li traccia fino all'equatore, perché oltre quel limite essi subiscono una deviazione, convergendo in senso contrario. Per definire questa deviazione, Tolomeo disegna il parallelo passante per la città di Meroë, a 16°30' nord, prende la misura dell'intervallo di 5° e la riporta sull'arco del parallelo anti-Meroë, procedendo così al tracciamento dei meridiani australi. Avendo costruito la griglia cartografica di meridiani e paralleli, Tolomeo passa a tracciare la posizione delle città e dei luoghi di maggiore interesse. Ogni luogo è individuato da due coordinate di latitudine e longitudine che si riportano sulla carta con l'ausilio di riga e compasso. Segue il disegno dei profili costieri, dei fiumi e delle catene montuose, l'indicazione dei venti e i nomi dei luoghi. A questo punto il geometra lascia il posto al pittore per la migliore resa estetica della mappa.