La mostra presenta per la prima volta al grande pubblico la figura di Archimede, uno dei massimi protagonisti della cultura universale. All'impressionante peso dei suoi scritti fanno da contraltare le fenomenali intuizioni che, nel campo della tecnologia meccanica, hanno reso Archimede l'antesignano del genio e dell'inventore: al punto che, ancora oggi, il suo nome è sinonimo di invenzione e innovazione nel campo della produzione industriale e del design.
Da qui l'idea di una mostra che offra testimonianze concrete non solo delle ricerche cui egli si dedicò, ma anche della città in cui visse e di quella civiltà tecnico-scientifica che andò prendendo piede nel Mediterraneo del III secolo a.C. e di cui Siracusa fu splendida testimone. Sullo sfondo, le relazioni tra Siracusa e Alessandria d'Egitto, la città in cui Archimede e numerosi uomini di cultura soggiornarono nel corso del III secolo a.C.
L'uccisione di Archimede da parte di un soldato romano durante l'assedio di Siracusa del 212 a.C. è un momento epocale per il mondo antico: paradossalmente, Archimede rinasce allora. Saranno infatti proprio i Romani ad avviarne il processo di mitizzazione celebrando il "divino ingegno" alla base dell'ideazione di macchine mai viste in precedenza.
La mostra racconta anche la seconda rinascita di Archimede, che avviene a partire dal XIII secolo con la progressiva riscoperta dei suoi scritti. Catalizzando l'attenzione di uomini di cultura, artisti e scienziati, Archimede diviene il punto di riferimento anche per i protagonisti della Rivoluzione Scientifica, che sui testi del Siracusano gettano le basi per la nuova scienza che prenderà piede nel XVII secolo.