Secondo uno dei primi biografi, Niccolò Gherardini, Galileo cominciò prestissimo a studiare Archimede sotto la guida di Ostilio Ricci, insegnante presso l'Accademia del Disegno a Firenze. La forte influenza del Siracusano, che pochi anni prima della morte Galileo definì "il mio maestro" (Opere, XVI, p. 399), è testimoniata dagli studi galileiani d'esordio, che riprendono e approfondiscono motivi di chiara ascendenza archimedea. Punto di riferimento costante, l'opera di Archimede offre esempi di applicazione di rigorose dimostrazioni. Particolarmente apprezzati, soprattutto, i trattati Sui galleggianti e Sull'equilibrio dei piani, il cui studio ha contribuito a ispirare un nuovo approccio matematico per la spiegazione dei fenomeni fisici.