A Bisanzio, tra IX e X secolo, sono composti almeno tre manoscritti contenenti alcune opere di Archimede: due di essi arriveranno in seguito in Occidente, permettendo la conoscenza di gran parte degli scritti del Siracusano. La fama di Archimede nelle società islamiche, dove è conosciuto sotto il nome di "Ersemides" o "Arsamithes", è già viva nel X secolo, quando sono noti i trattati Sulla sfera e il cilindro, La misura del cerchio, Sull'equilibrio dei piani e parte dell'opera Sui galleggianti. Punto di riferimento nel campo della matematica, il Siracusano era considerato autore di numerosi altri scritti: sebbene non riconducibili direttamente ad Archimede, la loro circolazione ispirò lo studio di particolari problemi di geometria. Le società islamiche conobbero Archimede anche come straordinario inventore di strumenti e apparati meccanici: a quelli già noti nell'antichità essi aggiunsero la bilancia idrostatica e un orologio ad acqua di notevole complessità.