La costruzione di una tarsia prospettica in epoca rinascimentale
Il supporto di un pannello intarsiato era quasi sempre in legno di noce, segato con taglio radiale e stagionato per evitare gli altrimenti inevitabili e dannosi assestamenti. La preparazione dei supporti di solito non veniva eseguita dai maestri intarsiatori, ma da falegnami specializzati. L’intarsiatore interveniva successivamente, cominciando dall’esecuzione del disegno preparatorio che oltre a gui-dare il taglio dei tasselli doveva indicare, con l’uso del colore, la scelta dei legni più adatti a formare l’intarsio. Il disegno, eseguito su carta pesante, veniva poi posto sul supporto e sezionato con stru-menti molto affilati per ottenere le tessere necessarie al taglio dei legni. Le tessere venivano atten-tamente numerate, così come la loro sagoma che rimaneva incisa sul supporto durante il taglio della carta. I segni incisi sul supporto erano decisivi per la successiva composizione dell’immagine. Usando lastronature lignee (lamine), il maestro intarsiatore (magister prospectivae) realizzava tessere identiche a quelle di carta prestando molta cura ai colori e alle altre caratteristiche naturali dei legni, come ad esempio le venature, diverse in uno stesso tronco a seconda che si utilizzasse l’alburno, il durame o la radica.