Sezione V

V 0 articoloI “maestri della prospettiva”

[…] prometto darve piena notitia de prospectiua medianti li documenii del nostro conterraneo e contemporale di tal facoltà ali tempi nostri Monarca Maestro Petro de franceschi […] E del suo caro quanto fratello Maestro Lorenzo canozo da Lendenara: qual medesimamente in dicta facultà fu ali tempi suoi supremo chel dimostrano per tutto le sue famose opere di intarsia

Luca Pacioli

La frequenza con cui i disegni di Piero appaiono nelle tarsie del Quattrocento e l’amicizia che legava il pittore ai famosi intarsiatori Lorenzo e Cristoforo da Lendinara, indica nell’arte dei legnaioli una delle prime aree di diffusione del De prospectiva pingendi. Tra i capolavori ammirati da Piero nel suo primo soggiorno fiorentino del 1439 vi erano certamente anche le tarsie prospettiche della Sacrestia delle Messe di Santa Maria del Fiore, raffinate prospettive “di legname” disegnate da un gruppo di legnaioli tra cui Giovanni di Ser Giovanni detto “lo Scheggia”, fratello minore di Masaccio, e Antonio Manetti Ciaccheri, uno dei più assidui collaboratori di Brunelleschi. La precisione del disegno in questo caso era determinante per la riuscita dell’effetto desiderato. A differenza dei pittori, gli intarsiatori non potevano concedersi pentimenti in corso d’opera, né tantomeno errori. I numerosi tasselli che componevano quel “mosaico di legname”, come lo definì Giorgio Vasari, dovevano essere sagomati sulla base di disegni perfettamente definiti in ogni particolare. Il fatto che gli intarsiatori venissero comunemente chiamati “maestri di prospettiva” denotava una specializzazione che faceva della tarsia un’arte non più soltanto meccanica. E non è da escludere che la composizione del De prospectiva pingendi intendesse assecondare la curiosità umanistica di Federico da Montefeltro verso i ‘segreti’ di quell’arte che , proprio negli anni tra il 1474 e il 1476, fece del suo studiolo uno dei massimi capolavori del Rinascimento sia per le boiseries prospettiche, appunto, sia per i ritratti degli uomini illustri affidati a rinomati Maestri.