Piero della Francesca, La Resurrezione di Cristo, ca 1463-1465. Dipinto murale, 225x220 cm. Sansepolcro, Museo Civico.
Tra il 1459 e il 1463 Piero risiedette stabilmente a Sansepolcro: è in questo periodo che dovette ricevere la commissione per La Resurrezione di Cristo, un dipinto murale (a fresco e a secco, come ha rivelato l’ultimo restauro) eseguito in 18 giornate, che l’artista realizzò per un luogo di culto del Palazzo dei Conservatori (poi spostato nella sala in cui si riuniva il Consiglio dei Sessanta). Il dipinto murale è inquadrato da un’architettura in prospettiva composta da un basamento modanato (un tempo recante un’iscrizione, ora quasi del tutto perduta), due colonne corinzie dal fusto scanalato e con le volute angolari del capitello sostituite da cornucopie, un architrave a fasce. Il punto di fuga sta sull’asse centrale del dipinto e la linea d’orizzonte è molto bassa, quasi al margine inferiore del basamento. I soldati sono atteggiati in modo da descrivere un ventaglio di posizioni fondamentali: il perfetto profilo (milite a sinistra che si copre il volto con le mani), la frontalità (milite con la corazza di cuoio e la testa reclinata indietro, perfettamente rispondente a una delle prospettive di testa umana del De prospectiva pingendi), i tre quarti (milite appoggiato alla lancia e semicoperto dallo scudo), la veduta da tergo (il soldato semidisteso a destra).