Piero della Francesca, De prospectiva pingendi.
Reggio Emilia, Biblioteca Panizzi, mss. Regg. A 41/2 (già A 44), seconda metà del XV secolo, cart. 29,2x21,5;Parma, Biblioteca Palatina, ms. Parmense 1576, seconda metà del XV sec.; cart. 29x21,5 cm;
Milano, Biblioteca Ambrosiana, ms. D 200 inf, seconda metà del XVI sec.; cart. 33,7x23,8 cm;
Milano, Biblioteca Ambrosiana, ms. S.P. 6 bis (già C 307 inf), XV sec.; cart. 33x23 cm;
Bordeaux, Bibliothèque Municipale, ms. 616; XV sec.; cart. 29,5x21,9 cm;
Paris, Bibliothèque Nationale de France, Latin 9337 (già Supplément latin 16), XVI sec.; cart. 42,5x28 cm; 102;
London, The British Library, cod. Additional 10366; XV sec.; cart. 29,5x22 cm.
Del trattato di prospettiva di Piero si conservano sette testimoni, di cui quattro latini (Milano, Bordeaux, Parigi, Londra) e tre volgari (Reggio Emilia, Parma, Milano). Il codice parigino è un descriptus di quello di Londra, a propria volta descriptus del codice di Bordeaux. Il ms. volgare dell’Ambrosiana, privo di figure, è della seconda metà del Cinquecento, ma conserva una redazione più antica. Il codice di Parma è totalmente autografo di Piero (testo e figure); autografe sono anche le figure, le correzioni, le glosse, le scritte che accompagnano le figure (e nel ms di Reggio Emilia anche due intere pagine di testo) dei mss. di Reggio Emilia, di Milano (l’ambrosiano latino) e di Bordeaux. Il De prospectiva pingendi, primo trattato di prospettiva completamente illustrato, si compone di tre libri. Il primo e il secondo si occupano di figure piane e solide messe in prospettiva attraverso il metodo della diagonale. Il terzo, inerente a figure molto complesse, introduce il metodo dell’“intersegatione”.