Filippo Brunelleschi (Firenze 1377 – ivi 1446)
Il battistero di San Giovanni
Ricostruzione della prima tavoletta prospettica descritta da Antonio Manetti (Firenze 1432 – ivi 1497), a cura di F. Camerota (eseguita da Opera Laboratori Fiorentini)
Tempera e foglia d’argento su tavola, 29 x 29 cm.
L’interpretazione della prima tavoletta prospettica di Brunelleschi rappresenta uno dei temi cruciali della storia della prospettiva. Il singolare dipinto è descritto dal biografo di Brunelleschi, Antonio di Tuccio Manetti come una tavoletta di circa mezzo braccio per lato (circa 29 cm; 1 braccio fiorentino da panno equivale a 58,36 cm) sul quale era dipinto il battistero di San Giovanni così come appariva a un osservatore che si fosse trovato poco all’interno della porta centrale di Santa Maria del Fiore. La destra e la sinistra erano invertite, perché il dipinto doveva essere osservato riflesso in uno specchio. Stando dietro la tavoletta, l’osservatore doveva guardare attraverso un foro praticato in corrispondenza del punto di fuga centrale. La tavoletta era rivolta verso il battistero, così che, tolto lo specchio, l’osservatore avrebbe visto l’edificio reale. Portando nuovamente lo specchio davanti allo sguardo, l’osservatore avrebbe potuto confrontare la corrispondenza prospettica tra l’immagine dipinta e quella reale.