IV 1 articoloLo scrittorio di Luca Pacioli
Riscostruzione tridimensionale del tavolo raffigurato nel Ritratto di Fra Luca Pacioli con un allievo, attribuito a Jacopo de’ Barbari, 1495, Napoli, Museo di Capodimonte
(a cura di Filippo Camerota; modellazione 3D, Fabio Corica)

Il Ritratto di Fra Luca Pacioli con un allievo sarebbe stato eseguito nel 1495 ed è attribuito a Jacopo de’ Barbari in base a un’iscrizione apposta su un cartellino appoggiato sul tavolo ricoperto da un tappeto verde in primo piano.

Pacioli, nato a Borgo San Sepolcro attorno al 1446-48, indossa l’abito francescano grigio-cenerino originario stretto in vita dal cingolo, ha la testa coperta dal cappuccio e tiene la mano sinistra su una copia degli Elementa di Euclide nell’edizione di Campano del 1482, aperto in corrispondenza della propositio 8 del Liber XIII. La dimostrazione della proposizione ottava è resa più evidente dalla lavagnetta quadrata sulla sinistra con il disegno presente nella pagina dell’Euclide veneziano dell’Ottantadue, un triangolo isoscele iscritto nel cerchio con l’angolo al vertice di 45°.

Sul tavolo sono disposti anche, da destra a sinistra: un volume rilegato in marocchino rosso, un dodecaedro di legno, un compasso di divisione in acciaio, un astuccio con calamaio e penna, un gessetto da lavagna, una squadra di ottone per angoli di 45°, una spugnetta per cancellare. Appeso al soffitto della stanza, un rombicubottaedro di vetro, parzialmente riempito d’acqua, posto a sinistra è l’oggetto che più d’ogni altro richiama l’attenzione di chi osserva.

 

 

Modello 3D
Modello in mostra
Slider