Studio per un calice
Anonimo, già attr. a Piero della Francesca (Borgo San Sepolcro 1415 / 1420 - 1492) o a Paolo Uccello, Paolo di Dono detto (Pratovecchio, Arezzo, 1397 Firenze 1475)
Studio per un calicepenna su carta bianca cm 34 x 24
Firenze, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi, 1758 A
Nella biografia di Piero della Francesca, Giorgio Vasari menziona “un vaso in modo tirato a quadri e facce, che si vede dinanzi, di dietro e dagli lati, il fondo e la bocca: il che è certo cosa stupenda, avendo in quello sottilmente tirato ogni minuzia e fatto scortare il girare di tutti quei circoli con molta grazia” (Vasari 1973, vol. II, p. 491). Non possiamo affermare che il disegno descritto da Vasari sia lo stesso oggi conservato agli Uffizi ma certamente questo celebre disegno è l’opera grafica che più si avvicina a quel “vaso” trasparente, disegnato a fil di ferro in modo tale da poterne vedere tutte le facce, comprese quelle nascoste. Il calice è formato dalla giustapposizione di vari solidi geometrici: due mazzocchi a sezione esagonale, un mazzocchio a sezione ottagonale, due calotte sferiche, un iperboloide e vari anelli variamente sagomati.