Leon Battista Alberti
Leonis Baptistae Alberti aelementa picturae… Hos de pictura libros... Lucca, Biblioteca Statale, ms. 1448 (già Lucchesini 160)
Testimone della redazione latina del trattato albertiano (cc. 8v-53v, preceduta dalla letterina d’invio a Giovan Francesco Gonzaga), al De pictura è premessa la redazione latina dell’altra operetta bilingue di Alberti, di argomento affine, gli Elementa picture (cc. 1r-8r, con la lettera d’invio a Teodoro, forse il Gaza); ad entrambi fanno seguito tre distici elegiaci di Pietro Barozzi in lode di Alberti e del suo trattato, e un breve testo intitolato dalla critica De punctis et lineis apud pictores. Il manoscritto rappresenta il più ambizioso tentativo di illustrare il primo e in parte il secondo libro del De pictura albertiano qui nella successiva autotraduzione latina. Il primo libro dei rudimenta (nel volgare dirozzamenti) proponeva i fondamenti matematico-geometrici, e precisamente ottici, necessari per riprodurre con verisimiglianza e esattezza la visione della realtà tridimensionale su supporto bidimensionale; a partire da quei presupposti (che introducevano i nuovi concetti di piramide visiva, di raggi estrinseci mediani e centrico, di linea centrica e così via) il secondo libro suddivideva la pittura in circumscriptio, compositio e receptio luminum.