Donato Bramante, Donato di Pascuccio di Antonio detto (Monte Asdruvaldo, Pesaro 1444 – Roma, 1514), Finto coro di Santa Maria presso San Satiro a Milano
Modello in legno, sc. 1:20
Realizzazione di Daniela Corradino e Giuseppe Fioroni
Firenze, Museo Galileo
Il modello riproduce il capolavoro prospettico di Bramante nella chiesa milanese di Santa Maria presso San Satiro (1479-1482) mettendo a confronto la finzione scenica modellata a stucco dall’architetto urbinate con la restituzione prospettica dell’architettura rappresentata. In quest’opera di grande maestria, Bramante affida per la prima volta alle leggi della prospettiva la soluzione di un problema architettonico: nello specifico, la visualizzazione del quarto braccio di una chiesa idealmente a croce greca che Bramante aveva progettato come ampliamento della cappella votiva annessa al sacello tardo antico di San Satiro. A impedire la costruzione vera e propria era il passaggio di un’importante via cittadina in adiacenza del transetto, via del Falcone, che imponeva un insolito sviluppo planimetrico a T, con la cupola decentrata all’intersezione dei due corpi dell’edificio. Confidando sul fatto che lo spazio del coro non era fruibile dai fedeli se non visivamente, Bramante affidò proprio alla visione il compito di ricostruire la centralità alla cupola. Tra i riferimenti iconografici di Bramante, c’era soprattutto la Sacra conversazione di Piero della Francesca che Donato ebbe modo di vedere a Urbino nella sua collocazione originaria.