Leonardo da Vinci
e il moto perpetuo
Museo Galileo, 10 ottobre 2019 - 12 gennaio 2020
Fin dal Medioevo l’idea di riprodurre con dispositivi meccanici il moto perpetuo delle sfere celesti ha stimolato l’immaginazione di tecnici, ingegneri e filosofi naturali, che si sono misurati con la sfida di costruire macchine che, una volta messe in movimento, potessero funzionare perennemente. Un nodo fondamentale di questa storia plurisecolare è rappresentato dagli studi nei quali Leonardo da Vinci cercò di stabilire se fosse davvero possibile realizzare macchine a moto perpetuo. Egli si applicò con serietà e impegno nella ricerca di soluzioni praticabili, ma giunse tuttavia alla conclusione che il moto perpetuo non può darsi in natura, anticipando così di oltre tre secoli la dimostrazione definitiva di quel principio fornita da James Clerk Maxwell, protagonista dell’affermazione della termodinamica nella seconda metà del secolo XIX.
Leonardo da Vinci e il moto perpetuo
Fin dal Medioevo l’idea di riprodurre con dispositivi meccanici il moto perpetuo delle sfere celesti ha stimolato l’immaginazione di tecnici, ingegneri e filosofi naturali, che si sono misurati con la sfida di costruire macchine che, una volta messe in movimento, potessero funzionare perennemente. Un nodo fondamentale di questa storia plurisecolare è rappresentato dagli studi nei quali Leonardo da Vinci cercò di stabilire se fosse davvero possibile realizzare macchine a moto perpetuo. Egli si applicò con serietà e impegno nella ricerca di soluzioni praticabili, ma giunse tuttavia alla conclusione che il moto perpetuo non può darsi in natura, anticipando così di oltre tre secoli la dimostrazione definitiva di quel principio fornita da James Clerk Maxwell, protagonista dell’affermazione della termodinamica nella seconda metà del secolo XIX.
Museo Galileo
10 ottobre 2019
12 gennaio 2020
Fin dal Medioevo l’idea di riprodurre con dispositivi meccanici il moto perpetuo delle sfere celesti ha stimolato l’immaginazione di tecnici, ingegneri e filosofi naturali, che si sono misurati con la sfida di costruire macchine che, una volta messe in movimento, potessero funzionare perennemente. Un nodo fondamentale di questa storia plurisecolare è rappresentato dagli studi nei quali Leonardo da Vinci cercò di stabilire se fosse davvero possibile realizzare macchine a moto perpetuo. Egli si applicò con serietà e impegno nella ricerca di soluzioni praticabili, ma giunse tuttavia alla conclusione che il moto perpetuo non può darsi in natura, anticipando così di oltre tre secoli la dimostrazione definitiva di quel principio fornita da James Clerk Maxwell, protagonista dell’affermazione della termodinamica nella seconda metà del secolo XIX.