Ruota perpetua a sbilanciamento

La generazione e il mantenimento del moto sia come fine in sé (una macchina in movimento), sia come mezzo (una macchina che compie un lavoro), erano lo scopo principale dell’ingegneria meccanica. L’invenzione di una macchina in grado di muoversi di moto perpetuo, e che potesse eventualmente essere usata anche come motore, avrebbe raggiunto entrambi questi risultati.
Il foglio giovanile 1117rb del Codice Atlantico, che riproduce lo schizzo di una ruota a sbilanciamento meccanico simile a quella disegnata nei manoscritti di Honnecourt e Taccola, testimonia il precoce interessamento di Leonardo per questo argomento. È, inoltre, associabile a una serie di fogli dello stesso codice risalenti al medesimo periodo, nei quali sono presenti altre macchine funzionanti a moto perpetuo. Si tratta di studi sviluppati essenzialmente sul piano grafico, dai quali emerge lo sforzo per ricercare soluzioni basate sulla combinazione di elementi macchinali, ma senza un’analisi della loro effettiva possibilità di funzionamento.