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Studio di macchine per il sollevamento dell’acqua autoalimentanti
Lo stesso tipo di dispositivo tratteggiato nel foglio 1068v, però senza alcun utilizzatore applicato e con una ruota idraulica verticale al posto di quella a ritrecine, è disegnato nel foglio 1069v. Sempre in questo foglio Leonardo approfondisce l’idea di una macchina in grado di autoalimentarsi e immagina di montare in serie quattro dispositivi composti da una vite di Archimede e una ruota idraulica, nella quale le ruote sono posizionate lungo la stessa gora ad altezze decrescenti, in modo da essere alimentate in successione dallo stesso corso d’acqua. Egli pare avere ben chiaro che il problema in questo tipo di macchine consiste nel riuscire a produrre un surplus di energia rispetto a quella necessaria per metterle in moto; con questa soluzione, sulla carta, riusciva a sollevare nel serbatoio di alimentazione un volume di acqua quadruplo rispetto a quello “virtualmente” usato per l’alimentazione. Leonardo, che pare molto interessato a questo progetto, nello stesso foglio disegna un dispositivo a quattro viti integrato con un sistema di innesco costituito da una pompa a catena e un motore a peso, che ha il compito di sollevare il quantitativo d’acqua iniziale per avviare la macchina.