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6 contro 9
La ruota, montata verticalmente su un asse orizzontale, riporta lungo la circonferenza, a intervalli regolari, dischetti uguali marcati con il numero 6. I numeri sono tutti disposti tangenzialmente rispetto alla ruota. Accade così che su una metà di essa si legge tendenzialmente 6, sull’altra metà 6 capovolto, vale a dire 9. Poiché il 9 è più grande del 6, la ruota dovrebbe essere costantemente sbilanciata da un lato e girare da sola… Per quanto possa apparire curioso, questo dispositivo paradossale (né il 6 né il 9 hanno un peso intrinseco e la ruota è perciò in equilibrio indifferente) era presente nelle collezioni didattiche delle scuole superiori e delle università statunitensi. Lo si trova addirittura illustrato in alcuni manuali di fisica applicata, come oggetto indispensabile sia per far comprendere l’impossibilità del moto perpetuo, sia per imparare a distinguere fra grandezze astratte (numeri puri) e grandezze fisiche (numeri abbinati a unità di misura).