Vorlesungen über Thermodynamik

Le Vorlesungen über Thermodynamik (Lezioni di termodinamica) del 1897, più volte riedite (1905, 1911 e 1913), tradotte e rielaborate, costituiscono la sintesi fra la termodinamica delle origini, dove la negazione del moto perpetuo formava il presupposto del secondo principio, e la termodinamica statistica di Ludwig Boltzmann (1844-1906), dominata dai concetti di entropia e irreversibilità dei fenomeni naturali. Nell’enunciato di Max Planck (1858-1947), allora professore di fisica teorica all’Università di Berlino, il secondo principio della termodinamica ha, di fatto, un carattere molto più generale di ciascuna delle precedenti versioni, nelle quali il calore compariva sistematicamente. Per Planck – pagina 80, frase fra virgolette – “è impossibile costruire un motore che funzioni secondo un ciclo completo, e produca nessun altro effetto tranne il sollevamento di un peso e il raffreddamento di un serbatoio di calore.”