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Sistema idraulico a moto perpetuo autoalimentato
Studio per un dispositivo idraulico a moto perpetuo costituito da una coppia di pompe che si muovono di moto alternato, alimentando due ugelli. Questi spruzzano alternativamente getti d’acqua sulle pale di una girante da due direzioni diverse. La girante, col suo moto alternato, aziona la coppia di pompe attraverso un complesso sistema meccanico costituito da ingranaggi, viti senza fine e cremagliere. L’acqua raccolta dagli ugelli è convogliata in una vasca in modo da essere utilizzata nuovamente dalle pompe. Si tratta di un esperimento mentale elaborato sulla scia dei progetti di mulini in acqua morta che Leonardo aveva studiato alla fine degli anni Settanta (Codice Atlantico, f. 1069r-v), caratterizzato da una notevole complessità meccanica, come se egli stesse cercando nella combinazione di più elementi macchinali la soluzione al moto perpetuo. Di estremo fascino è l’analogia fra la durata limitata nel tempo del funzionamento della macchina e la vita degli esseri viventi: “E così girando, questa acqua dura tanto il suo moto, quanto la unizione de’ membri strumentali, a similitudine de’ corpi vitali e animati”. È in quest’ottica che probabilmente vanno lette le note dedicate ai sistemi antiattrito per contenere il riscaldamento e la consunzione degli organi meccanici del dispositivo qui descritto.