L'edilizia privata testimonia la ricezione di modelli ampiamente diffusi nel Mediterraneo: se lo spazio pubblico è monumentale e scenografico, quello privato è unitario e concluso. Le case dei quartieri di Acradina e Neapolis sono del tipo a peristilio: vi si accedeva da un ingresso sulla via principale o secondaria, attraverso un corridoio; gli ambienti prendevano luce e aria dal cortile intorno a cui erano disposti. Mattonelle in cotto, talora alternate al cocciopesto, pavimentavano i cortili, nei quali spesso si apriva una cisterna. I pavimenti erano in opus signinum, cocciopesto con tessere di marmo bianco o colorato disposte secondo motivi ornamentali (reticolo, meandro di svastiche e quadrati), che si ritrovano anche nelle coeve abitazioni di Morgantina, Catania, Monte Iato. Intonaco dipinto e cornici di stucco decoravano le pareti.