Con l'Ellenismo, il ritratto si svincola dai canoni dell'idealizzazione classica. Dall'impostazione 'tipologica' che predilige la resa dei tratti somatici idealizzati e produce, di fatto, l'affermazione di vere e proprie categorie (il condottiero, il filosofo, l'uomo politico) si passa alla rappresentazione dell'individuo, colto nella peculiarità delle sue fattezze reali e, attraverso quelle, nella sua verità psicologica. Si apre così la strada alla diffusione del ritratto privato accanto a quello pubblico, fino a quel momento dominante. I due ritratti siracusani mostrano la piena adesione ai canoni ellenistici, sia nel pathos che scaturisce dall'accentuata inclinazione delle teste, sia nella resa delle superfici che tradisce il forte influsso della scultura alessandrina.