L'Istituto di Storia delle Scienze riprese il progetto di Garbasso di un'esposizione storico-scientifica già discusso nel 1923. La nuova esposizione, tuttavia, sarebbe stata nazionale e non limitata alla sola Toscana. Corsini e Ginori Conti coinvolsero lo stesso Garbasso nel progetto, e nel 1927, ottenuto l'appoggio del Governo fascista, cominciarono a prendere contatti con archivi pubblici, Università e biblioteche, invitandoli a contribuire alla manifestazione. Grazie anche alla sollecitazione del Governo, che giudicava l'Esposizione un'iniziativa di altissima importanza, nelle principali città italiane si formarono dei comitati locali delegati alla selezione dei pezzi da inviare a Firenze. Come sede, fu scelto il Palazzo delle Esposizioni nel Parterre di San Gallo. La Prima Esposizione Nazionale di Storia della Scienza fu ufficialmente inaugurata l'8 maggio del 1929, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III, e rimase aperta fino a Novembre. A far mostra di sé, nelle sale del Palazzo delle Esposizioni, erano circa diecimila oggetti -strumenti, macchine, libri, manoscritti, mappe, ritratti- provenienti da circa duecento enti pubblici e privati di ottanta città italiane.