Il Comitato romano, presieduto da Federico Millosevich, affidò a Giuseppe Montalenti l'incarico di curare l'allestimento della sala. Dei 430 oggetti presentati, circa la metà provenivano dalle collezioni dell'Osservatorio astronomico del Campidoglio e dal Museo Copernicano. Speciali sezioni furono inoltre allestite dall'Accademia dei Lincei e dagli Ospedali Riuniti. Non mancava, poi, la celebrazione del mito di Roma imperiale, realizzata attraverso l'esibizione di calchi in gesso della colonna traiana rappresentanti macchine elevatrici, ponti militari, imbarcazioni e acquedotti. Al centro della sala troneggiava la lupa capitolina, simbolo della "Terza Roma" vagheggiata da Mussolini.