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Mar Rosso
Mar Rosso

Alla bocca dello stretto sta un porto nel Mare Rosso, che si chiama Hoden, con una gran città; più inanzi, verso el settantrione, sta uno altro porto, che si chiama Camarame Ansuva; dipoi è uno altro porto, che si dice Odeinda; e da Odeinda a Lamoin, e da Lamoin a Giuda. Questo porto di Giuda è giunto con il monte Sinai, che, come sapete, è in Arabia Deserta, dove dicono ch'è iscala di tutti e navili che vengono da India e da Meca; e in questo porto dicono che discaricano tutte le spezierie e drogherie e gioie e tutt'o quello che pongono qui; dipoi vengono le carovane de' camelli dal Cairo e d'Alesandria, e le conducono lì, che dicono che vanno ottanta leghe pel deserto d'Arabia.

E dicono che in questo Mare Rosso non navicano se non di dì, per causa di molti scogli e secche che vi sono; e molte altre cose mi funno conte di questo mare, che per non esser prolisso si lasciano.

Ora dirò la costa del Mare Rosso dalla parte de l'Africa.

Alla bocca dello stretto d'esso mare sta Zoiche, ch'è signore d'essa uno moro che ssi chiama Agi d'Arabi, e dice che sta tre giornate apresso al porto di Giuda; tiene molto oro, molti alefanti e infinito mantenimento. Da Zoaca a Darbarui: di questi duo porti a Darboiam Azala, n'è signore el Presto Giovanni [prete Gianni]; e ivi dirimpetto è uno porto che ssi nomina Tui, el quale è del Gran soldano di Babilonia; dipoi da Tui a Edem, e da Edem a Zeon. Questo è quanto io ho potuto avere del Mare Rosso: riferiscomi a chi meglio lo sa.

Lettera a Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici del 4 giugno 1501