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Sumatra
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Item mi disse ch'era stato in una altra isola che'ssi dice Scamatara, la quale è di tanta grandezza come Zilon, e ben comarcana; insieme, è tanto ricca come lei, sì che, non esendo Zilon l'isola Taprobana, sarà Scamatara. Di queste due isole vengono in Persia e in Arabia infinitissime navi cariche d'ogni genere spezierie e drogherie e gioie preziose. E dicono che hanno visto gran copia di navili di quelle parte, che sono grandissimi e di 40 mila e 50 mila cantara di porto, e quali chiamano giunchi, e hanno li alberi delle navi grandissimi, e in ogni albero 3 o 4 gabbie; le vele sono di giunchi: non sono fabricate con ferro, salvo che sono intrecciate con corde (pare che quello mare non sia tempestoso); tengono bombarde, ma non sono e navili velieri, né si mettono molto in mare, perché di continovo navicano a vista di terra. Acadde che questa frotta di Portogallo, per fare piacere a petizione de' Rre di Calicut, prese una nave ch'era calica d'alifanti e di riso e di più di 300 uomini, e la prese una caravella di 70 tonelli; e un'altra volta misono in fondo 12 navi. Dipoi vennono a una isola detta Arabuga, e Maluca, e molte altre isole del Mare Indico, che sono di quelle che conta Tolomeo che stanno intorno a l'Isola Taprobana, e tutte sono ricche.

Lettera a Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici del 4 giugno 1501