10. Gli allevamenti
Reperti animali e raffigurazioni artistiche mostrano che gli abitanti di Pompei conoscevano diverse specie animali, allevate con molta cura. I numerosi cani presenti in città servivano per la caccia, la guardia e la compagnia. Vi erano allevamenti di bovini, maiali, capre e pecore, ma erano state sviluppate anche pratiche zootecniche particolari, come quelle relative all'allevamento di pollame, colombi e ghiri.
I gatti giunsero in città importati dall'Africa, mentre i pavoni provenivano dal Vicino Oriente.
Tecnicamente straordinari erano gli allevamenti marini di pesci e molluschi.
L’allevamento era un’attività remunerativa: di norma si praticava in campagna, ma animali di piccola taglia venivano allevati anche in città. I Romani avevano una buona conoscenza delle razze, che selezionavano tramite incroci.
I bovini erano utilizzati per l’aratro, per trainare i carri e per la produzione del latte. La razza locale era costituita da animali bianchi e di piccola statura. I cavalli, usati in guerra, nelle gare, nei lavori agricoli e per il traino, avevano bardature evolute e lo zoccolo era protetto con elementi in metallo o in corda. Gli ovini erano allevati per ricavarne lana e latte, utilizzato anche per la produzione di formaggi. I suini erano tenuti in semilibertà, e spesso le scrofe si accoppiavano con i cinghiali. Era diffuso inoltre l’allevamento delle api, che fornivano cera e miele, usato per il vino e per la conservazione dei cibi.
Gli animali di grossa taglia venivano allevati in stalle dotate di mangiatoie e abbeveratoi. La macellazione avveniva nel mercato. Oggetti di uso quotidiano e giochi venivano fabbricati con le ossa, mentre la carne, di cui si faceva uso limitato, veniva salata e affumicata.
Diffusissimi erano gli animali da cortile: galline, che fornivano carne e uova, piccioni, allevati in apposite colombaie, e galli, spesso destinati alle gare di combattimento. Nelle ville extraurbane si allevavano in recinti oche e anatre. Tra gli uccelli esotici erano diffusi i pavoni.
Nei giardini si trovavano spesso le tartarughe e i ghiri, allevati a scopo alimentare in appositi recipienti detti glirari. I più comuni animali da compagnia erano i cani, impiegati anche nella caccia e per la guardia.
I pesci erano allevati in vasche ricavate da banchi rocciosi nel mare, o appositamente costruite e rivestite di malta per renderle impermeabili. Murene e orate erano le specie più comunemente allevate, oltre ai molluschi, specialmente mitili e ostriche, che crescevano attaccati a supporti in terracotta immersi nell’acqua.
Il pesce era conservato per salagione; con il liquido ottenuto salando le parti di scarto si produceva il garum, una salsa molto apprezzata.