Colonna in lavorazione, Pompei
Colonna in marmo, Pompei

Come tutti i popoli antichi, i Romani, per costruire ed abbellire i loro edifici, utilizzarono i materiali naturali a loro disposizione e tra questi le pietre di più facile reperibilità, come il tufo di Nocera, il calcare del Sarno e la pietra vulcanica.
Con la conquista della Grecia e dell'Asia minore, cominciò tuttavia l'importazione di marmi e pietre pregiate, il cui impiego si diffuse progressivamente nell'architettura privata e pubblica. Questo fenomeno è osservabile anche a Pompei dove, all'utilizzo iniziale delle pietre locali, subentrò l'impiego del marmo e di altre pietre colorate.
Il marmo, ricercatissimo, venne abilmente imitato anche nella pittura.

Per costruire edifici e strade i Pompeiani utilizzarono pietre facilmente reperibili: il calcare del Sarno, il tufo di Nocera e la pietra lavica vesuviana, adoperata anche per le macine.
La conquista della Grecia, dell’Asia Minore e poi dell’Egitto, e quindi il contatto con i grandi monumenti di queste civiltà, stimolarono l’importazione di materiali di qualità, come i marmi e le pietre colorate. A Pompei marmi e pietre pregiate erano utilizzati sia negli edifici pubblici che nelle case private, dove erano impiegati anche per gli arredi. I pittori pompeiani, d’altra parte, si specializzarono nell’imitazione dei marmi.
Il marmo veniva lavorato in apposite botteghe: i blocchi erano tagliati con seghe speciali, il cui funzionamento era facilitato dall'immissione di sabbia nel solco di scorrimento, mentre gli elementi decorativi venivano disegnati con il compasso e realizzati con strumenti come il trapano a corda.

Capitelli
  • Provenienza: Pompei IX,4,5.10.18, Terme Centrali
  • Datazione: 62 d.C.-79 d.C.