Bacco e il Vesuvio, Pompei, Casa del Centenario
Bacco e il Vesuvio, Pompei, Casa del Centenario

Gli antichi abitanti della piana vesuviana vivevano in un ambiente differente da quello attuale, profondamente mutato in seguito all'eruzione del 79 d.C. Prima di allora il Vesuvio aveva una sola cima ed era molto più alto, mentre il fiume Sarno, navigabile e pescoso, scorreva non distante dalle mura della città. La linea di costa era molto arretrata, le ville dell'antica Stabia erano a picco sul mare. Il terreno era ricoperto di fitta vegetazione spontanea che variava con l'altitudine. Alternati ad essa c'erano campi coltivati, vigneti e frutteti. Pompei sorgeva su uno sperone di roccia: l'uomo che viveva in questo territorio traeva dall'ambiente circostante gran parte di ciò che gli occorreva.

L’ampia piana campana si apre sul Mar Tirreno con il Golfo di Napoli. Al centro della piana si trovano i Campi Flegrei, un’area vulcanica con crateri e sorgenti termali, mentre a sud si innalza il rilievo del Somma Vesuvio.
Nei Campi Flegrei gli insediamenti romani erano numerosi: l’acropoli di Cuma, con l’Antro della Sibilla; la città di Baia, nel cui porto, al momento dell’eruzione del 79, era alla fonda la flotta romana comandata da Plinio il Vecchio. E ancora, Pozzuoli, famosa, tra l’altro, per i fenomeni di bradisismo.
Nell’area dei Campi Flegrei si trova anche il vulcano della Solfatara, nel cui cratere sono ancora oggi attive numerose fumarole e dove è ubicata la Grotta del Cane, un’antica sorgente termale. Degno di nota è il Lago del Fusaro, che i Romani avevano collegato al mare mediante un canale e una galleria scavata nel tufo.
Insediamenti romani si trovavano anche nelle isole del Golfo: Procida, Ischia e Capri. A Capri l’imperatore Tiberio si era fatto costruire una villa sontuosa, collegata con la suggestiva Grotta Azzurra, adattata a ninfèo.

Nella piana vesuviana, tra il vulcano e il mare, erano presenti importanti insediamenti romani: Ercolano, Pompei, Oplontis e Stabia. Il materiale eruttivo del 79 dopo Cristo seppellì questi insediamenti, modificando radicalmente la morfologia della zona.
Un affresco rinvenuto a Pompei mostra che il Vesuvio era più alto di oggi e presentava una sola cima invece delle due attuali; le sue pendici vi appaiono coltivate a vigna.
A nord, su una zona piana sovrastante il mare, sorgevano Ercolano e la Villa di Oplontis, che si ritiene appartenesse a Poppea, moglie di Nerone.
In corrispondenza di Pompei, fondata su un’antica colata lavica, si sviluppava la piana costiera del fiume Sarno, lungo il quale era probabilmente ubicato il porto della città. Ancora più a sud, la costa presentava un altro terrazzo elevato sul livello del mare, sul quale si ergevano la Villa di Arianna e quella di San Marco.

Rilievo del larario di L. Caecilius Iucundus
  • Calco in gesso
  • Collocazione: Roma, Museo della Civiltà Romana