Modello del sistema romano di riscaldamento
Modello del sistema romano di riscaldamento

Sin dai tempi più remoti il fuoco e la tecnica sono stati strettamente legati tra loro. Per riscaldare gli ambienti domestici si usavano bracieri cilindrici o circolari in bronzo che contenevano carboni ardenti. Nelle terme venivano impiegate invece tecnologie molto raffinate: l'acqua veniva raccolta in cisterne, riscaldata in caldaie e convogliata attraverso apposite condutture fino alle vasche, dove era attinta con mestoli e versata sul corpo.
Il vapore prodotto dalle caldaie era incanalato in appositi condotti fino ad arrivare in una camera posta sotto il pavimento del calidarium, l'ambiente caldo delle terme; proseguiva poi la sua azione di riscaldamento dell'ambiente attraversando mattoni opportunamente forati e posti nelle pareti.

Il fuoco, oltre che per la cottura dei cibi, veniva impiegato per la lavorazione delle materie prime. Tecniche di riscaldamento erano adottate nelle case e, soprattutto, nelle terme, luogo privilegiato della vita sociale dei Romani. Oltre allo spogliatoio, le terme disponevano di un ambiente caldo, di un ambiente tiepido e di locali dove si facevano bagni freddi tonificanti. Altri spazi ospitavano gli impianti per pompare l'acqua nelle cisterne e le caldaie per il riscaldamento dell'acqua e per la produzione del vapore. Convogliato sotto il pavimento del calidarium, il vapore, attraverso un’intercapedine, passava nell'ambiente riscaldandolo.

Braciere, Pompei
  • Provenienza: Pompei III,4,4, Casa di Pinarius Cerialis, peristilio nei pressi della cisterna (27/7/1917)
  • Datazione: I secolo d.C.