Presso la Biblioteca Apostolica Vaticana si conserva una mappa in pergamena di cospicue dimensioni, composta da tre velli uniti tra loro. Per contenuti e stilemi grafici, l’opera è riconducibile ai saperi cosmografici di Fra Mauro (attivo ca. 1430-ca. 1459/1464). Orientata verso sud, nello spazio geografico compreso tra il Mar Caspio e le isole atlantiche, al largo della penisola iberica, include centinaia di toponimi e 38 cartigli che, pur con differenze nella lunghezza e con alcuni errori di trascrizione, sono complessivamente molto simili a quelli del mappamondo della Biblioteca Marciana. Anche i numerosi disegni tendono a riprodurre lo stile grafico del mappamondo della Marciana, pur impiegando un tratto più sottile e, dal punto di vista iconografico, molto semplificato. Un elemento importante della carta marina è costituito dalla scala delle distanze tracciata in prossimità del lato più stretto della pergamena; è una scala espressa in miglia, del tutto assente nel mappamondo ma, data la quasi perfetta corrispondenza tra le due rappresentazioni, perfettamente applicabile a quest’ultimo. La carta della Vaticana ci fa comprendere che il mappamondo della Marciana era il punto di arrivo, quasi un quadro d’insieme di carte parziali, alle quali Fra Mauro fa riferimento in alcuni dei cartigli. Le differenze testuali comprovano che Fra Mauro aveva a disposizione una collezione di testi che poteva essere adattata per carte specifiche, ad uso nautico o cosmografico.