Il mappamondo di Fra Mauro (attivo ca. 1430-ca. 1459/1464) può essere considerato una carta geopolitica ante litteram. Collazionando notizie ricavate da fonti letterarie e resoconti di viaggiatori di passaggio a Venezia, Fra Mauro documentò la distribuzione geografica dei principali regni del mondo conosciuto. Costantinopoli è ancora indicata come la capitale dell’Impero Bizantino, indizio che porta a datare il mappamondo a prima del 1453, quando i Turchi conquistarono la città e imposero il blocco ai traffici commerciali nel Mediterraneo. L’Asia centrale, secondo Fra Mauro, era ancora scossa dalle violente conquiste di Tamerlano (1336-1405), il condottiero di origini turco-mongole che tra il 1370 e il 1405 fondò l’Impero Timuride, interrompendo i percorsi carovanieri verso l’Oriente. L’Etiopia, nome che Fra Mauro attribuisce all’Africa centrale e meridionale, è suddivisa in molteplici regni, musulmani e cristiani, tra i quali si distingue in particolare il mitico “Regno del prete Gianni”. Seppur leggendario, questo regno è dettagliatamente rappresentato, grazie alle preziose informazioni ricevute da monaci etiopi di passaggio a Venezia.

Nell’Asia continentale, il Cathai e il Mangi sono ancora indicati come domini del Gran Khan, segno che le fonti di Fra Mauro per queste remote regioni non erano aggiornate. Le sue informazioni derivavano infatti dai racconti trecenteschi dei viaggi di Marco Polo (1254-ca. 1324) e di Odorico da Pordenone (ca. 1280-1331), ma nel frattempo l’Impero Mongolo-cinese di Kublai Khan (1215-1294) era stato annientato dalla dinastia Ming. L’India e il Sud-Est asiatico, invece, pur rappresentati ancora con le forme cartografiche tolemaiche, sono descritti in base alla recentissima testimonianza di Niccolò de’ Conti (ca. 1395-1469), che percorse quei paesi tra il 1416 e il 1440.